“Puglia: per me sei fuori”. Così Flavio Briatore boccia la Puglia, a suo dire non in grado di garantire alcuni servizi per i turisti che amano il lusso. L’approccio dell’ex team manager con la regione dove intende investire risorse ed energie per la realizzazione di uno stabilimento balneare extra lusso sulla costa salentina, non è in punta di piedi. Tutt’altro. Da novello Cristoforo Colombo, a bordo della sue moderne caravelle, il re del “Billionaire” si è presentato da Creatore e Salvatore, sottoponendo la Puglia al (suo) giudizio universale. E nella regione che vanta, fresco di premio, il “miglior complesso alberghiero al mondo” (Borgo Egnazia) ha avuto l’ardine di elargire consigli e insegnamenti, per poi bocciare il territorio: “Masserie e casette, villaggi turistici, hotel a due e tre stelle, tutta roba che va bene per chi vuole spendere poco ma non porterà qui chi ha molto denaro. Ci sono persone che spendono 10-20mila euro al giorno quando sono in vacanza – ha sentenziato Briatore nel corso dell’incontro “Prospettive a Mezzogiorno” a Otranto – ma a questi turisti non bastano cascine e masserie, prati e scogliere: vogliono hotel extralusso, porti per i loro yacht e tanto divertimento”. E ancora: “Il ricco vuole tutto e subito. Io so bene come ragiona chi ha molti soldi: non vuole prati né musei ma lusso, servizi impeccabili e tanta movida”. Poi Briatore ha parlato anche della costruzione del Twiga dalle parti di Otranto: “Un posto bellissimo – assicura Briatore – che però non può vivere da solo. Servono anche strade per arrivarci, aeroporti, infrastrutture che rendano facile raggiungerlo”. Passano poche ore e la bufera è servita. «Il modello proposto da Briatore al Salento offre molti motivi per essere rispedito al mittente» perché «esclude il 99 per cento delle persone, e questo è culturalmente inaccettabile per chi non pensi che solo i possessori di yacht abbiano diritto alla vacanza», ribatte il consigliere regionale pugliese del Pd, Sergio Blasi, ex sindaco di Melpignano e tra i padri fondatori della “Notte della Taranta”. Per Blasi, le idee di Briatore su come andrebbe organizzato il turismo in Salento, si collocano «oltre la storia del territorio» poiché l’imprenditore ha «liquidato come poco interessanti, per i turisti che contano, le manifestazioni della cultura popolare». «Briatore – conclude Blasi – punta alla creazione di non-luoghi riservati all’accesso esclusivo di una élite economica ad altissima qualità di spesa, nei quali conta chi sei prima di entrare e non quello che sarai diventato alla fine del tuo viaggio o della tua vacanza. Io la ritengo una prospettiva poco interessante per il Salento». Infine, l’esponente del Pd critica l’atteggiamento tenuto ad Otranto dalle «istituzioni pubbliche», ree a suo dire di aver ceduto «alla tentazione della photo opportunity con il Vip senza riuscire a opporsi efficacemente nel dibattito: rivendicando cioè quella visione e quella impostazione culturale che ha portato negli ultimi dieci anni la Puglia fuori dal cono d’ombra nella quale aveva vissuto fino ad allora». Al Bano Carrisi, dalle sue tenute di Cellino San Marco, ha replicato a Briatore difendendo l’identità pugliese. “I suoi clienti cercano e vogliono il lusso» dice Al Bano, perché «Briatore è abituato al grande giro ed è giusto per lui. Ma qui da noi vengono ricchi stranieri, americani e altri: e vengono anche a sposarsi nelle nostre masserie o agriturismi che piacciono molto così come sono”. «Briatore, il che rispetto perché ha inventato un suo speciale turismo molto ricco, evidentemente non tiene conto che ci sono tante maniere “Briatore, che io rispetto perché ha inventato un suo speciale turismo molto ricco, evidentemente non tiene conto che ci sono tante maniere di fare i turisti: la Puglia è meta di un turismo davvero elitario”. Renzo Arbore, pugliese di Foggia, replica così: “Quello che sceglie la Puglia è un turismo elitario perché sa farsi affascinare da cose realmente belle, e questo non vale per tutti: ad affascinarlo è la movida gentile della nostra regione, l’accoglienza, l’ospitalità dei pugliesi, più generosi da sempre con i forestieri che con i compaesani – sottolinea Arbore -. Da noi viene una borghesia illuminata cui piacciono le nostre spiagge e le nostre masserie, il nostro cibo e la nostra cultura. Dei buongustai ma non solo in senso gastronomico”. Quanto alla Proposta di mega strutture sul Mare, l’assessore regionale Loredana Capone ha subito precisato che non verranno autorizzare altre strutture in aree sensibili dal punto di vista paesaggistico e naturale. Sin qui la polemica e il dibattito. Riflessione finale. Sulla necessità di qualificare e potenziare l’offerta turistica, dai collegamenti ai servizi ricettivi, c’è poco da obiettare. Quello che Briatore forse non ha compreso è il successo acquisito e consolidato negli ultimi decenni del marchio Puglia a livello internazionale. Una terra viva e a modo suo anche mondana: ma una mondanità lontana da fari e paparazzi, dove Madonna può ballare la pizzica, cenare in un trullo e pubblicare lei, su Facebook, le foto ricordo. Una terra dove persino il re del Bilionaire, se lo volesse, potrebbe passeggiare e bere un drink nel centro storico di Ostuni, o fare un bagno a mezzanotte, senza per questo aver il fiato sul collo di fans, flash e telecamere. Questa è la Puglia: da vivere, più che da bere.