Dimissioni in massa. E fine della giunta tecnica. L’uscita del Partito democratico dalla maggioranza “trasversale” nata nel 2014, quale conseguenza dello scenario maturato all’indomani del voto amministrativo (con il generale Gianfranco Coppola eletto sindaco nelle file del centrodestra ma privo della maggioranza in Consiglio comunale), ha innescato la crisi finale. E l’effetto a cascata. Il primo a lasciare il proprio incarico, il presidente dell’assemblea consiliare, Angelo Melpignano (espressione del Pd). Segnale evidente di una decisione, quella assunta dalla segreteria e dalla direzione locale Dem, ormai irreversibile. Sull’onda del mare in burrasca, qualche ora dopo, si sfalda anche la giunta tecnica. E vengono a galla rancori covati evidentemente a lungo da parte dell’assessore ai Lavori pubblici, Emanuele Giaccari: “Sconto una solitudine e una mancanza di collaborazione che deriva non solo dall’assenza di coinvolgimento da parte di alcuni assessori nelle questioni importanti e nevralgiche della nostra Città, spesso discusse in sedi diverse da quelle istituzionali, ma anche e soprattutto perché gli stessi hanno mostrato scarsa attenzione e disinteresse nei miei confronti e nei confronti delle proposte e dei suggerimenti che, nel corso di questi mesi, ho ritenuto opportuno formulargli a vantaggio della cosa pubblica”, il suo atto d’accuso nel giorno del congedo. E l’affondo: “Ho riscontrato soltanto ostruzionismo e rallentamenti di ogni sorta, probabilmente suggerite da altri assessori che al solo fine di far prevalere la propria figura rispetto a quella del sottoscritto esperto e rapido nelle disposizioni non hanno esitato a dare indicazioni contrarie agli atti d’indirizzo impartiti. Ho, infatti, riscontrato solo pretestuose giustificazioni e inutili tentennamenti. A fronte di ciò neanche il Sindaco ha mai mostrato alcuna forma di interesse per le mie proposte e non ha mai sollecitato il dirigente del settore tecnico a collaborare esclusivamente con me o a dare seguito alle mie importanti ed essenziali richieste, per poter efficacemente svolgere il mio compito di assessore ai lavori pubblici e provare a migliorare le condizioni viarie del centri abitato di Ostuni e lo stato di manutenzione degli immobili comunali. Così come non ha mai condiviso la mia indignazione davanti a un dirigente del settore tecnico che ascolta le indicazione di altri assessori, con competenze ben diverse dalle mie, anziché gli atti d’indirizzo da me impartiti, frutto di una programmazione ponderata”. Gioca d’anticipo Giaccari, quasi a rimarcare la giusta distanza dal resto della squadra tecnica, che, stavolta compatta, 48 ore dopo, giunge alle medesime conclusioni, rimettendo le deleghe. Nella bolgia, l’appello a temporeggiare del primo cittadino, nel vano tentativo di scongiurare il passo indietro dei “tecnici” Nicolangelo Zurlo, Nichi Maffei e Gaetano Nacci (tutti in quota al Pd), Maristella Andriola, Antonello Solito e Maria Zurlo (nominata soltanto poche settimane fa su indicazione di Alternativa Popolare). Ma la loro lettera di congedo è un saluto definitivo al sindaco: «Le ultime evoluzioni politiche segnano uno scenario differente. Appare sussistere una nuova ed omogenea maggioranza di governo che sembra riconsegnare il paese a quelle forze politiche che ti hanno sostenuto e che oggi autonomamente sono in grado di garantire lo stabile prosieguo della nostra azione amministrativa. Cosicché il nostro apporto e sacrificio sembra non trovare più la sua naturale funzione. Per il massimo rispetto delle nostre personeconcludono nella lettera gli ormai ex assessori tecnici- dei nostri ruoli e nel contempo delle forze politiche che ci hanno originariamente sostenuto, rassegniamo, con la sottoscrizione del presente atto, le nostre personali irrevocabili dimissioni dall’incarico assessorile». Così ora tocca al centrodestra dare forma e sostanza alla nuova giunta e sostenere il primo cittadino. Sarà una maggioranza mai così risicata: 12 consiglieri (13 con il sindaco) a fronte dei 12 dell’opposizione. Il gruppo di Alternativa Popolare (che a breve sarà sostituito dalla nuova lista civica vicina a Massimo Cassano) diventa forza determinante con quattro consiglieri. E sugli equilibri fragili, il peso del consigliere Tommaso Moro, eletto nelle file della lista civica di centrosinistra “Tanzarella per Ostuni” per poi aderire, nei mesi scorsi, ad Ap.