La xylella fastidiosa avanza nel brindisino. Sulla scorta dell’attività di monitoraggio sono stati infatti individuati tre nuovi focolai: uno a Ceglie Messapica, che ricade nella zona di contenimento, uno a Cisternino e uno a Ostuni, entrambi rinvenuti nella fascia cuscinetto. Per fortuna – stando a quanto rivelano fonti regionali – non ci sono ulivi monumentali, rendendo più rapido, così come pretende l’Europa, l’abbattimento delle piante malate, fonti di inoculo, e di quelle sane anche nei cento metri. L’accertamento dei focolai è stato certificato dai campionamenti e dall’incrocio dei dati analizzati in più laboratori, il cui esito è stato ufficializzato nel portale web ufficiale “Emergenza Xyella”. E mentre il batterio prosegue la sua corsa, il disaccordo tra alcuni Paesi su nuovi controlli nei vivai e la necessità di verifiche da parte dei servizi giuridici della Commissione europea hanno fatto rinviare il voto del comitato Ue per la salute delle piante, che avrebbe modificato la decisione Ue sulle misure di contrasto alla diffusione della xylella. Tuttavia, c’è l’intesa sulle misure chieste dall’Italia, come il via libera al reimpianto in Salento di varietà d’ulivo tolleranti al batterio e la possibilità di non abbattere gli alberi secolari sani nel raggio di 100 metri attorno alle piante malate nella fascia di eradicazione. La prossima riunione del comitato è in programma per il 18 e 19 ottobre. «I punti dell’accordo comunque raggiunti segnano un significativo passo in avanti per il quale va dato certamente merito all’iniziativa messa in campo dal governo nazionale. Anche se sicuramente non sarà totalmente esaustiva, siamo sulla strada buona per costruire una formula che possa contrastare definitivamente un problema che sta mettendo in ginocchio il nostro territorio e i nostri produttori». È il commento del senatore Dario Stefàno, capogruppo in Commissione Agricoltura del Senato della Repubblica alle notizie sull’accordo raggiunto nella riunione di oggi del comitato fitosanitario europeo a Bruxelles. «L’accordo raggiunto a Bruxelles su reimpianto degli ulivi nella zona infetta, tutela ulivi monumentali, movimentazione vite anche senza l’obbligo del trattamento termico va salutata con grande soddisfazione e conferma l’impegno del Governo italiano sull’emergenza xylella », afferma anche la viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova. «È importante considerare – prosegue – che questi punti non saranno più oggetto di trattativa. Adesso attendiamo solo la ratifica e poi per l’olivicoltura e l’agricoltura salentina può aprirsi una fase nuova, dove saranno necessari l’impegno e la cura di tutti». «È indubbiamente positivo – spiegano anche il governatore della Puglia Michele Emiliano e l’assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia – il fatto che gli Stati membri abbiano raggiunto il consenso sulle modifiche di interesse per il territorio pugliese, ma ciò non basta: occorre arrivare all’adozione della decisione formale, per poter attuare in concreto queste previsioni. Nel frattempo non staremo con le mani in mano, avvieremo un confronto col Ministero per iniziare a preparare gli atti nazionali che sono necessari per rendere operativo il diritto di impianto di ulivi in zona infetta, affinché esso possa divenire realtà appena la decisione europea entrerà in vigore». «Chiederemo inoltre a Roma – aggiungono – di far presente alla Commissione europea che qualora le divergenze di vedute tra gli stati membri sui punti contestati della decisione dovessero protrarsi, sarebbe saggio dividere il testo in due parti, portando così al voto in Ottobre gli articoli su cui vi è unanime consenso». Ma il centrodestra va all’attacco: «La politica sta dando davvero il peggio di sè sulla questione xylella. Dopo anni di disinteresse e ritardi dei Governi nazionale e regionale, ora ci mancava solo lo scaricabarile delle responsabilità tra esponenti della maggioranza che governa alla Regione Puglia. È ovvio quindi che agli agricoltori e vivaisti abbandonati a se stessi, resti solo la strada della class action per cercare di ricevere i legittimi indennizzi per danni ormai irrecuperabili e anche difficilmente quantificabili», afferma il deputato di Forza Italia Rocco Palese, vicepresidente della Commissione Bilancio, che aggiunge: «È patetico constatare che la xyella diventi argomento di un’ennesima guerra interna al Pd e alla sinistra pugliese, quando invece una simile emergenza avrebbe dovuto vedere tutte le Istituzioni e tutta la politica pugliese, a prescindere dagli schieramenti, condurre insieme un’azione forte e unitaria nei confronti del Governo nazionale e dell’Europa. È chiaro che così si diventa invece deboli e poco credibili e a Bruxelles, chi ha interesse ad ammazzare agricoltura e olivicoltura pugliese e italiana, ha gioco facile, tanto che non arriva neanche l’autorizzazione ai reimpianti. Abbandonati e disperati, agricoltori e vivaisti assistono impotenti alle guerre interne alla sinistra giocate sulla loro pelle e, giustamente, non vedono alternativa al ricorso in massa alla Magistratura». Critico anche l’europarlamentare e leader di Direzione Italia, Raffaele Fitto: «Il mancato via libera di Bruxelles alla rimozione del divieto di impianto degli ulivi non è sicuramente la notizia che auspicavamo, ma il rammarico di Emiliano, e del suo assessore all’Agricoltura Di Gioia, è fuori posto e fuorviante. Scaricano sull’Unione Europea responsabilità che sono in primo luogo della Regione. Piuttosto che rammaricarsi e accusare Bruxelles – aggiunge – Emiliano e Di Gioia dovrebbero innanzitutto chiedere scusa agli olivicoltori salentini per la loro inefficienza e incapacità nella gestione dell’emergenza xylella. Basterebbe leggere la sentenza della Corte di Giustizia europea del giugno 2016, l’audit della Commissione europea pubblicato nel giugno 2017, e l’apertura della procedura di infrazione aperta da Bruxelles lo scorso luglio per comprendere come la situazione drammatica porta il loro nome inciso negli ulivi pugliesi».