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EX MATERNA “Walt Disney”

Sul nostro mensile “Liber@mente” ci siamo interrogati sul destino che attende la maestosa struttura dell’ex Vitale di Ostuni che ospitava la nota scuola e che versa in stato di inagibilità, piazzata nella lista dei beni comunali alienabili ma di fatto non ancora messa in vendita con l’intenzione di riqualificare, cercando di sfruttare qualche situazione vantaggiosa. Nell’ottica dell’avviato discorso sulle condizioni e sulle incertezze che interessano strutture analoghe, è lecito interrogarsi su un’altra scuola, l’ex materna “Walt Disney”, la cui sede ubicata in Viale Aldo Moro resta un cantiere aperto ormai da anni. Tra l’altro proprio nelle ultime settimane del mese appena trascorso, l’argomento è divenuto il nocciolo di un botta e risposta tra la maggioranza dell’amministrazione comunale ostunese che ha dovuto ribattere alle accuse dell’opposizione, in seguito alla richiesta avanzata della Regione di revoca del finanziamento concesso al Comune di Ostuni nel 2009, per la riqualificazione dell’ex scuola materna. Una bella somma, oltre 250 mila euro che avrebbero dovuto ampliare la struttura per ospitare anche la ludoteca comunale “Casa dei desideri”. Facendo un passo indietro, l’edificio destinato per anni a scuola materna comunale, è stato realizzato nella prima metà degli anni ‘80 all’interno di una serie di opere di urbanizzazione della zona. Dalla primavera del 2012 poi il personale scolastico e gli alunni sono stati trasferiti nell’edificio “San Carlo Borromeo” per dei lavori di riqualificazione e realizzazione del centro ludico che di fatto non si sono mai conclusi. A tirare in ballo la questione, alcune esternazioni del capogruppo in consiglio comunale del Partito Socialista Italiano, Giuseppe Tanzarella, che ha puntato il dito contro l’amministrazione, rea a suo dire di aver perso la possibilità di sfruttare i fondi stanziati: «Non può non segnalarsi l’assurdo episodio che ha visto la regione Puglia revocare il finanziamento di oltre 250.000 euro a suo tempo concesso al Comune per i lavori che dovevano interessare l’immobile. Occorre stigmatizzare l’ignavia dell’amministrazione Coppola la quale per la sua intera legislatura, oramai in scadenza, aggiunge quest’altra nefasta tappa al percorso di infelice decrescita imboccata dal nostro Comune a partire dal 2014». A parare le accuse è stato il sindaco Gianfranco Coppola che, tramite un comunicato stampa dell’amministrazione, ha spiegato: «Vorrei mettere a conoscenza l’opposizione del fatto che ci stiamo opponendo alla richiesta della Regione, impugnando l’atto di revoca per non restituire il finanziamento. Invito chi dimostra di avere memoria corta, a considerare che la scuola materna ospitata dalla struttura comunale in questione funzionava benissimo, eppure fu oggetto di finanziamento dalla passata amministrazione, che progettò di sollevare lo stabile, aggiungendovi un ulteriore piano, utile ad accogliere i locali della ludoteca comunale. Questa è stata la decisione dimostratasi nefasta. A causa di problemi strutturali alle fondamenta infatti, i lavori furono interrotti quasi subito e il sottoscritto in buona sostanza ha ereditato l’ennesima opera pubblica iniziata e lasciata incompleta, che ha visto, come in tutti gli altri casi, l’avvicendamento di più ditte che hanno poi dichiarato fallimento». I citati problemi durante le opere di riqualifica, vennero già avanzati nel 2015 dall’allora assessore alle opere pubbliche Paolo Pinna, che parlò di errori grossolani in fase di progettazione, determinanti nella serie di varianti necessarie a trovare una soluzione. Come annunciato nella sua replica, l’amministrazione ostunese ha comunicato di aver impugnato l’atto contro la revoca del finanziamento, con il primo cittadino ha rilanciare: «Non accetto lezioni da chi rappresenta un partito che è la causa maggiore di questa situazione. Ho ereditato dalle passate amministrazioni formate da liste civiche socialista e Partito Democratico, una serie di opere pubbliche avviate ma mai completate, ad iniziare dalla Walt Disney, passando per il Pessina e la Casa della Musica. La mia amministrazione sta cercando di recuperare tutte queste infrastrutture, ad iniziare dalle tre palazzine delle case popolari, per le quali si rischiava di perdere il finanziamento, ma per il cui completamento ora sono stati appaltati i lavori. La Walt Disney non aveva bisogno di grandi opere: qualcuno invece ha immaginato di fare un altro piano. Questo il motivo per cui i lavori sono stati bloccati senza considerare l’assenza delle condizioni per fare questa sopraelevazione. Questa era la progettualità del passato. La mia amministrazione sta cercando di individuare altre risorse per completare un’opera che è lo snodo di tutte le problematiche della scuola materna ad Ostuni. Quando fu chiusa la Walt Disney, infatti, il personale è stato trasferito tra San Carlo e Pessina».

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