Dalla gestione del territorio e dell’ambiente, dalla qualità delle acque di balneazione alla presenza e al corretto funzionamento dei depuratori, sino alla gestione dei rifiuti, alla valorizzazione delle aree naturalistiche e alla cura dell’arredo urbano e delle spiagge: sono questi alcuni dei 32 criteri che hanno determinato – nel corso di una cerimonia tenutasi a Roma, nella sede del Cnr – l’assegnazione delle Bandiere Blu da parte della Foundation for Environmentale Education (Fee), riconoscimento giunto ormai alla sua 33esima edizione. Per la Puglia tante conferme e qualche sorpresa, con la provincia di Brindisi che ottiene, su scala provinciale, il maggior numero di riconoscimenti. Quattro in totale, così come il 2018: alle spiagge dei Comuni di Carovigno, Fasano e Ostuni si è aggiunto nuovamente l’approdo del porto turistico di Brindisi). A Roma, in rappresentanza del comune di Ostuni c’era il dirigente dell’ufficio ambiente Federico Ciraci. Anche il comune di Fasano ha delegato un funzionario amministrativo, Margherita Latorre, del settore turismo. Carovigno è stato rappresentato nella Capitale dal sindaco Massimo Lanzilotti e dall’assessore all’ambiente Onofrio Palma. La Puglia passa da 14 località premiate nel 2018, a 13: sesto posto, in tutta la Penisola, come regione per numero di riconoscimenti ricevuti, secondo nel Meridione. In totale sono 385 le spiagge premiate in Italia. Fuori dalle classifiche ufficiali la città di Melendugno, al centro della questione Tap. Riconoscimento solo per l’approdo di San Foca. In provincia di Lecce le conferme giungono sia dalla costa adriatica che dal versante ionico, con i vessilli che saranno esposti tra Otranto, Castro e Salve. Dal litorale tarantino l’unica novità pugliese per il 2019, con la spiaggia di “Acqua Dolce” a Maruggio, che va ad aggiungersi, a Ginosa e Castellaneta Marina.